antefatto
In luglio 2015 lo IUAV affida a Michele la conduzione di un workshop; mi offro di fargli da assistente; di video arte non ho esperienza diretta ma conosco i suoi lavori e poi mi piace l’idea di essere in secondo piano. Queste giornate diventano per me occasione di esercizio di sguardo. Su una porzione di Venezia. Su un edificio. Sui dettagli.
Ci si incontra e si lavora ai magazzini Ligabue; un paio di incontri si faranno alle Terese. Spazi suggestivi ex cantieri navali, ex monastero…
Questi spazi mi interessano. Familiarizzo con il luogo fotografandolo. Vivo così una mia dimensione artistica parallela al workshop.
Lo sguardo si posa sceglie e decide ciò che gli interessa. La facilità dello scatto con un iPhone fa il resto. Facilità non esclude serietà; si tratta di fissare un frammento di realtà quello che il tuo occhio decide di fermare e conservare; devi in un tempo rapido esprimere una tua filosofia: nell’inquadratura, nel taglio…e poi decidere come montare quegli scatti in modo tale da costruire una sequenza che mentre si crea ti parla e ti dice cose che prima la singola foto potrebbe anche non aver espresso.
a colpo d’occhio entra nel mio sito nella sezione scrittura, perché è scrittura.
ed è anche uno degli omaggi possibili, a chi mi ha preceduto.
questa è la città dell’occhio, le altre facoltà vengono in seconda linea… qui l’occhio nuota davvero: guazza, guizza, oscilla, si tuffa, si arrotola. […] J.Brodskij