perché le istantanee?

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Nell’istantanea si fissa per sempre uno spazio e un tempo. Una irripetibile situazione. E lo si fa con la luce.

L’istantanea scrive con la luce, in un istante, qualcosa che solo un osservatore attento può leggere. Attento nel senso di sensibile a ciò che sta guardando e quindi desideroso di cogliere dettagli, relazioni, in ciò che sta osservando.

Dunque dell’istantanea mi interessa questa duplicità: il tempo è rapido nello scatto ed è lento nello sguardo.

L’istantanea inoltre è capace di legare passato e futuro (persone e situazioni scomparse saranno guardate da occhi futuri) altra duplicità, si lega alla Storia collettiva (luoghi, abiti, posture) anche se può avere origine da un dato di realtà personalissimo.

L’istantanea arresta il movimento, che è vita. lo tiene fermo finche qualcuno la riguarderà e lo rimetterà in movimento. in vita. Arresta anche un tempo storico fatto di luoghi, paesaggi, posture, abbigliamenti, sguardi e lo ripresenta a futura memoria.

L’istantanea è metafora del tempo che scorre proprio perché lo ferma, fissa il qui e ora e lo rende eterno. lo rende verificabile. Il tempo attraverso l’istantanea non è passato, ma è sempre sotto i nostri occhi.

L’istantanea fissa una volta per tutte lo stato delle cose, mentre il tempo interviene su persone paesaggi cose modificandoli.

Attraverso l’istantanea che ho sotto gli occhi, so per certo che quel momento è esistito. Quel luogo quel tempo quel corpo ci sono stati.

E’ il modo più oggettivo che conosco per rendere eterno il transitorio e l’effimero, per riportare alla luce.

L’istantanea riproduce ciò che ha avuto luogo una sola volta. Ciò che non potrà mai più ripetersi è fissato. La memoria potrà dimenticare, l’istantanea ti ricorda che è stato. L’istantanea è memoria.

L’arte cambia aspetto alle cose, modifica la realtà, per cui un’istantanea tolta dalla vita e messa in opera attraverso un gesto artistico ne cambia in qualche modo l’aspetto, la trasforma da individuale a collettiva da personale a sociale.
L’arte è trasfigurazione.

A corredo di questo articolo metto trittico. Un lavoro del 2019 che usa istantanee scattate durante lo spettacolo teatrale macchine sensibili, 1987. Trittico è composto da tre tavole 33×31, ognuna messa in teca di plexiglass. Le tre tavole vanno dal nero al bianco.

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firma_pierangela_allegro